Puglia

Buon cibo, feste e tradizioni antiche

La Puglia

I nostri corsi di lingua e cultura italiana sono una splendida opportunità per scoprire questa meravigliosa regione, la Puglia, ricca di storia, di tradizioni, di cultura gastronomica. In particolare i nostri tour dell’olio e del vino e il ricco programma di escursioni storico-culturali sul territorio ti permetteranno di entrare in un contatto intimo con l’anima della Puglia.

La tradizione culinaria Pugliese

Chiunque conosca le regole basilari della cucina non può fare a meno di provare delle emozioni leggendo le ricette della cucina in Puglia caratterizzata da aromi forti come lo è questa terra.
È una cucina ricca di verdura, legumi, pasta, frutti di mare, poca carne e condimenti essenziali come l’olio d’oliva patrimonio di questa terra e i formaggi. La cucina pugliese è la portabandiera della dieta mediterranea.
La cucina pugliese ha ricevuto inoltre influenze romane, bizantine, medievali e arabe.
In Puglia come nel bacino del mediterraneo il prodotto più importante è il grano dal quale sono estratti vari tipi di farine.
E’ importante fare una distinzione tra il grano duro e il grano tenero. Il grano duro è usato esclusivamente per fare la pasta. Il grano tenero è usato per la panificazione.
L’altro elemento portante della cucina pugliese è l’olio d’oliva.

raccolta uva in puglia
focaccia prodotto tipico pugliese

Il paesaggio pugliese è dominato per il 70% da alberi d’ulivo. La Puglia fornisce approssimativamente il 40% della produzione nazionale di olio.
I piatti Pugliesi sono sorprendenti: pasta fatta in casa, frutti di mare cucinati secondo la tradizione mediterranea, piatti di verdura cucinati in mille modi, dolci che ricordano l’antica tradizione egiziana.
Tutti questi piatti sono prestiti culturali delle antiche culture che popolavano il bacino del mediterraneo.
Questo attesta il ruolo della Puglia come punto d’incontro di antiche civiltà.

Il tarantismo e il ritmo ipnotico della Pizzica

Un fenomeno molto noto che ha suscitato l’interesse di numerosi studiosi è il Tarantismo. Le donne che sono affette da questa malattia iniziano a comportarsi come una taranta, a strisciare a terra, a sbattere, a camminare sotto le sedie. La tradizione popolare spiega questo fenomeno con la puntura di un ragno velenoso che procura uno stato di malessere e crisi violente. Ma la spiegazione è prettamente culturale e psicologica: le donne di questa zona erano costrette a vivere in delle condizioni molto povere, la loro libertà era soffocata da un sistema sociale in cui la donna era considerata un essere inferiore che non poteva avere nessun tipo di vita sociale e che era costretta a sposare un uomo che non amava. Un mal d’amore nella maggior parte dei casi.

concerto notte della tarantaLa terapia musicale domiciliare ­e il pellegrinaggio alla Cappella di S. Paolo a Galatina il 29 giugno riuscirebbe a risolvere la crisi. La spiegazione risiede nel complesso sistema culturale da ricollegare a pratiche simili (rituali di possessione) in altre aree geografiche. Ma S. Paolo non è il solo Santo legato a “malattie culturali” e a fenomeni di trance: S. Vito, S. Rocco, S. Donato, S. Antonio Abate apparterrebbero ad un sistema omogeneo.
Il sistema espressivo gestuale (la tarantata si snoda sotto la sedia, “cammina sui muri”, si arrampica sull’altare come pure i seguaci del culto di S. Donato) e le modalità terapeutiche sono analoghe: l’incubazione (passare la notte della vigilia nella cappella del Santo per ottenere la grazia) i nastri colorati; l’uso del basilico, pianta aromatica, come stimolo olfattivo.
Oggi sono solo pochissimi i casi di tarantati ma si può ammirare e assaporare tutto il folklore trainato da questa tradizione, ed in particolare la MUSICA, la “pizzica“, dal ritmo ipnotico e travolgente che non ne fa una semplice musica popolare, che impazza in tutte le piazze della Puglia per tutta l’estate e dove ballare è un obbligo.

Le feste popolari: eredità di antichi riti greci e pagani

La festa di S. Antonio Abate (il 17 gennaio a Novoli) è una ricorrenza che ha un apparato festivo particolarissimo. Il falò o “focaia”, una costruzione conica di fascine dell’altezza di due o tre piani che viene accesa la vigilia e che brucia per più di 24 ore. Il fuoco connesso con questo rito lo collega con i riti purificatori arcaici di inizio dell’anno, I riti di fondazione dell’anno – complessi religiosi agrario-solari che contraddistinguono le civiltà cerealicole.

Nella festa di S. Rocco (15 agosto a Torre Paduli frazione di Ruffano), in cui si svolge anche una fiera di bestiame, prodotti artigianali e alimentari, viene praticata una particolare tradizione spettacolare “la danza delle spade”. Gli schermitori si affrontano con un‘arma simbolica, cioè con l’indice e il medio proteso e la mano chiusa. Questa tradizione è il retaggio della cultura gitana e mafiosa: in carcere i gitani si affrontavano con il coltello per la supremazia sul gruppo. Ma questa danza ha anche un significato simbolico più profondo: la rinascita dopo la malattia, le spade devono sconfiggere e cacciare via la malattia.

Da non perdere

La festa di Santa Domenica a Scorrano

Si resta incantati davanti alle imponenti luminarie allestite a Scorrano in onore della patrona Santa Domenica, con la Notte delle luci che richiama decine di migliaia di visitatori.

Non c’è festa nel Salento in cui l’atmosfera non sia resa fiabesca da addobbi artistici straordinari. A Scorrano i maestri dell’arte delle parature sono di casa e l’originale sfida è quella di superare se stessi ogni anno con sontuose e lunghissime gallerie illuminate da migliaia di lampadine colorate e incredibili scenografie che riproducono monumenti e santi.

La processione dlela madonna in mare a Otranto (prima domenica di Settembre)

La prima domenica di Settembre, a Otranto ha luogo una delle più suggestive rappresentazioni religiose di quest’area: tutte le barche dei pescatori e imbarcazioni in genere sfilano lentamente nelle acque della baia di Otranto seguendo il peschereccio con sopra la statua della Madonna dell’Alto Mare. La festa si conclude con uno spettacolo pirotecnico in mare.

I presepi viventi a Natale

La bellezza della Puglia offre scenari incantati per la rievocazione della Natività e tra fede e folclore mille luci si accendono con sorprendenti presepi viventi allestiti in grotte e aree naturali, masserie e casolari di campagna, in riva al mare e nei centri storici, dal Gargano alla Valle d’Itria e al Salento.

Imponenti scenografie e centinaia di figuranti ricreano l’antica Betlemme dalle botteghe di arrotini, tessitrici, maniscalchi, pescivendoli alla Natività con il bue e l’asinello veri come i volontari che vestono i panni di Maria e San Giuseppe, coccolando un bambino bello e paziente.

Il carnevale (Febbraio)

Il Carnevale è un altro momento in cui si pospongono antichi riti e momenti spettacolari. Alcuni comuni appartenenti alla Grecia si sono consorziati ed hanno reintrodotto la tradizione della sfilata di carri allegorici.

La Pasqua e le processioni della Passione di Cristo (Marzo-Aprile)

In questa stessa area culturale sopravvive un antico rito greco “Lu Santu Làzzaru” (La Passione di Cristo) un antico canto religioso in lingua Grika che veniva portato in passato di masseria in masseria, ed ora di casa in casa 11 sabato precedente alla Domenica delle Palme. Numerose sono le processioni in costume, nel periodo pasquale, che impressionano chi assiste.

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